mercoledì 5 dicembre 2012

Moda su carta: Il Calzolaio dei Sogni. Autobiografia di Salvatore Ferragamo.


To be honest, this is the best way which this blog can start. My biggest regret, if this makes any sense, is actually not to be born in the 50s. I could have worn wasp-waisted clothes and been a Ferragamo's client. Besides, through this book, I found out that in that period women used to have a smaller shoes size. So my 5-sized (US) foot would have been considered a "standard", not a "little" one :-)

“I have divided the women who have come to me into three categories: the Cinderella, the Venus, and the Aristocrat. The Cinderella takes a shoe smaller that Size Six, the Venus takes Size Six, the Aristocrat a seven or larger”

Non avrei potuto immaginare inizio migliore per questo blog. Il mio rimpianto più grande, se così si può definire, è quello di non essere vissuta negli anni '50 per poter indossare abiti dalla vita a vespa ed essere una cliente di Ferragamo. Anche perché, grazie a questo libro, ho scoperto che nella prima metà del Novecento le donne avevano taglie di scarpe più piccole rispetto ad oggi. E il mio piedino 35 sarebbe stato considerato "normale", anziché "piccolo" :-)

"Anche la misura del piede mi rivela il carattere di chi lo possiede. [...] Le Cenerentole calzano sempre scarpe più piccole della misura 6 [taglia americana, ndr]. Le Veneri calzano la 6; le Aristocratiche la 7 o più."


 

Since he was a child, Ferragamo had been a real vocation for shoes and his destiny had been already written. So, step-by-step and despite difficulties, he managed to build his empire of footwear, beginning in Naples, passing by the movie sets in Hollywood and arriving to exclusive boutiques.

Sin dalla tenera età la vocazione dell'artigiano della scarpa è stata evidente, Ferragamo non avrebbe potuto fare altro al di fuori di quel mestiere. E così, tra coraggio, difficoltà e convinzione, riuscì a costruire il suo piccolo grande impero della calzatura, partendo da Napoli, passando per i set cinematografici di Hollywood fino ad arrivare alle grandi boutique.


Shoes' craftsman. A researcher of the perfect footwear, real supporter of the hand-made shoe.

Shoes' architect. An engineer, a student of feet anatomy and a designer, meanwhile. He took out hundreds of patents.
"I discovered that the weight of the bodies when we are standing erect drops straight down on the arch of the foot. I constructed my revolutionary lasts, which supporting the arch, make the foot act like an inverted pendulum."

Vanguard, it has been the first one who introduced new unconventional materials (plastic, cork, alluminium, ...) into the footwear's world.
His first brilliant invention? To use the sparkling chocolates wrapping to struggle the lack of high-quality materials during the Second World War.
His second brilliant invention? To replace heels, which used to broke out because of poor-quality materials, with wedges.

Artigiano della scarpa. Un ricercatore della calzata perfetta, sostitenitore della scarpa fatta a mano.

Architetto della scarpa. Un tecnico, studente di anatomia del piede e al tempo stesso un designer.
Depositore di centinaia di brevetti.

"Scoprii che quando stiamo in piedi il nostro piede poggia direttamente sull'arco plantare: una piccola superficie di pochi centimetri sostiene tutto il nostro peso che, quando camminiamo, si sposta da un piede all'altro."

Avanguardista, fu il primo ad introdurre materiali alternativi (plastiche, sughero, alluminio, ...) nel mondo della calzatura.
Il primo lampo di genio? Quando, con lo scoppio della 2' Guerra Mondiale, le materie prime di qualità calarono drasticamente e sorse la necessità di confezionare scarpe da sera. La risposta fu: la carta scintillante dei cioccolatini.
Il secondo lampo di genio? Quando le lamine d'acciaio inserite in corrispondenza dell'arco plantare erano solite rompersi regolarmente (sempre a causa della scarsa qualità della materia prima). La risposta fu: la zeppa.


A great autobiography of true inspiration. For sure the most interesting aspect is Ferragamo's constant, deep search to find out the perfect shoe. A shoe that is perfectly wearable, able to respect the anatomy of feet and a great comfort to wear. Estetics represents the final touch, and not the starter point.
This is a "vintage" way of thinking of fashion, indeed, but still very fascinating, earnest and deep.

"Shoes must wear perfectly on foot, always."

Un'autobiografia da leggere tutta d'un fiato e di forte ispirazione, perlomeno per me. Sicuramente l'aspetto più interessante è l'assidua, costante ricerca che Ferragamo ha intrapreso nella realizzazione della scarpa perfetta. Una scarpa che calzasse ai piedi alla perfezione, senza deformarli, accompagnandoli nei movimenti e rispettandone l'anatomia, dove l'estetica rappresentava il punto di arrivo anziché di partenza. Insomma, un concetto di moda con un forte "sapore vintage" ma che racchiude un insieme di valori, compresa l'autocritica e l'onestà intellettuale, che propongono interessanti spunti di riflessione.

"Le scarpe dovevano per forza calzare a pennello, sempre."
Post più recente
Previous
This is the last post.

0 commenti:

Posta un commento

 
Toggle Footer